Oggi parliamo dell'uscita letteraria dell'anno.
O meglio, dell'uscita letteraria più deludente dell'anno.
Lo so che molti di voi ora staranno pensando: "Lo sapevi che non sarebbe stato un vero e proprio romanzo, ma piuttosto la stampa di un copione, quindi cosa ti aspettavi?".
Mi aspettavo il meglio, ecco cosa.
Come direbbe Ollivander, "IO MI ASPETTO GRANDI COSE DA TE, HARRY POTTER!".
E invece nulla. Nonostante io ci abbia voluto credere con tutte le mie forze, non posso fare a meno di ammettere quanto Harry Potter and the Cursed Child (dalla rubrica "Parla come magni", Harry Potter e la Maledizione dell'erede) sia stato tremendamente, dolorosamente e inaccettabilmente deludente.
Senza fare spoilers eccessivi, possiamo dire che la storia si incentri sul rapporto tra Harry e suo figlio Albus (ah, ma vogliamo aprire una parentesi su quanto sia assolutissimamente antipatico Albus?), il quale sembra sentirsi "oppresso" dalla celebrità del padre e da tutto quello che ciò comporta.
L'unica cosa positiva del "libro" è che ci permette di spiare le vite future dei protagonisti e vedere cosa sono diventati in quei lunghi diciannove anni di assenza.
E poi stop. La lista delle cose positive si ferma qui.
Questa specie di lunga fanfiction non ha assolutamente nulla della saga originale, se non i nomi dei personaggi (e penso che il contributo della Rowling in effetti si limiti a questo): non c'è la descrizione dei luoghi, non c'è una riflessione interiore sui protagonisti, non c'è un approfondimento di nessun genere... è uno sterile susseguirsi di dialoghi banali tra personaggi che non destano, almeno per quanto mi riguarda, alcuna curiosità.
Albus Severus Potter è stato la delusione più grande... lamentoso, antipatico e piagnucolone.
Leggermente migliore mi è sembrato il personaggio di Scorpius Malfoy, chiaramente inserito per "rivendicare" la figura del padre, ma pur sempre un personaggio senza spessore alcuno.
Insomma, questi due giovani, in crisi di mezza-mezza età, decidono di utilizzare una Giratempo per tornare indietro di anni e modificare il passato per poter riportare in vita chi l'aveva persa venti anni prima.
Nello specifico, sto parlando di Cedric Diggory. Albus e Scorpius decidono di fare tutta 'sta caciara infinita, creando una miriade di danni, per poter riportare in vita Diggory.
Perché proprio Diggory, quando invece avrebbero potuto scegliere altri personaggi decisamente più rilevanti come Fred, Lupin, Tonks, Malocchio, non ci è dato sapere.
Loro vogliono Diggory. Lui e basta.
E quindi la storia è incentrata su questo continuo viaggio nel tempo e sulle conseguenze che i vari cambiamenti nel passato produrranno sul presente.
Vi dirò, l'idea non era neanche male considerandola pensata per essere rappresentata su un palco... ma sulla carta, purtroppo, regge ben poco.
E per me, che sono una Potterhead dalle origini, non riuscire a formulare un giudizio positivo su un libro che porta il nome di Harry Potter è stata davvero, davvero, davvero una sofferenza.
Dunque, a chi definisce Harry Potter e la maledizione dell'erede come l'ottavo della saga, voglio dire che questo libro non ha assolutamente nulla a che fare con l' Harry che ci ha fatto sognare per anni.
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