Love. Quando l'arte incontra l'amore.




Love.
Amor.
Inglese e Latino... il vecchio e il nuovo.
E' questo il tema della mostra allestita a Roma in questo periodo (precisamente fino a febbraio 2017), al Chiostro del Bramante (a Roma) sotto l'organizzazione di Danilo Eccher.
Se dovessi scegliere tre parole per descrivere la mostra "Love" sarebbero: rosa, kitsch, popart.
Lo so che potrebbe sembrare un'anticipazione negativa... e difatti lo è, per i non amanti del rosa, del kitsch e della popart.
Personalmente l'ho trovata molto interessante.
Per vederla ho dovuto "faticare" un pochino: l'ideale sarebbe andare nei giorni feriali ed evitare le ore di punta del fine settimana (la ragazza della biglietteria mi ha confermato che durante la settimana c'è decisamente meno gente). Fatta questa premessa, inutile dire che io sono andata alle sei di domenica pomeriggio e mi sono sparata un'ora e un quarto di fila.
B e n e M a N o n B e n i s s i m o.
Alle sette e un quarto, dopo essere riuscita finalmente ad arrivare al traguardo, mi hanno messo in mano un'audioguida e sotto le indicazioni di Coco Chanel (proprio lei, si. E' possibile scegliere tra vari personaggi, tra cui un cane) mi sono incamminata verso questa lunga distesa di moquette rosa.
Le varie installazioni raccontano l'Amore, nelle sue forme e nelle sue sfaccettature.
Spassionatissimo consiglio: prendete l'audioguida. Molte installazioni, secondo me, possono essere comprese solo con un aiutino... nonostante questo, ho trovato alcune spiegazioni leggermente forzate.
Quella che mi ha più colpito è stata sicuramente  l'installazione che voleva rappresentare l'Amore Oppressivo: gruppi di fiori giganti, dalle inquietanti dimensioni, che riempivano la stanza creando un senso di soffocamento. L'ho trovata perfetta come idea: una cosa delicata e bellissima come un fiore, può diventare smisurata e opprimente fino a schiacciarti sotto il suo peso... come l'amore.
Seguendo il percorso, si incontrano opere di artisti proveniente da tutto il mondo, ma forse una delle cose che colpisce di più è il corridoio lasciato alla totale disponibilità dei visitatori: c'è un intero spazio dedicato ai messaggi d'amore della gente che passa. Migliaia di scritte colorate, milioni di parole d'amore. Da terra fino al soffitto, bellissimo.
Proseguendo lungo questa strada fatta di scritte luminose e cuori giganti, si va incontro a tutte le interpretazioni che si possono dare sull'amore: l'amore violento, l'amore materno, l'amore "diverso", l'amore che muore, l'amore nell'antichità, l'amore di oggi...





La ciliegina sulla torta è sicuramente rappresentata dalla Merylin di Andy Warhol, strategicamente collocata nella parte finale della mostra e che sebbene non sia l'opera più "coerente" con il tema Love, sicuramente è quella che desta maggiore curiosità.
Unica pecca: la mostra si conclude un po' bruscamente.
Proprio quando ci si inizia ad abituare a tutto quel rosa e a quell'atmosfera Pop... ZAC.
Finito, ciao. Hasta la vista.
Tuttavia, il pensiero "ma ho pagato tredici euro per mezz'ora di mostra?", è abilmente smorzato dall'ultima installazione: All the eternal Love I have for the Pumpkins, dell'artista giapponese Yayoi Kusama. Si tratta di una piccola stanzetta, a cui è possibile accedere due per volta, piena di specchi e zucche... l'effetto è super scenografico: guardando avanti si scorge una distesa infinita di zucche gialle, simbolo dell'amore eterno.
Di certo non si può dire che Eccher non ci sappia fare con i finali ad effetto.





Informazione di servizio: c'è una riduzione di due euro (DI BEN DUE EURO, RAGA, ATTENZIONE), per gli studenti con meno di 26 anni. Documento alla mano! ;)

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