Referendum: Si, No, aiuto del pubblico.

E mentre in America si stanno ancora chiedendo come abbia fatto Donald a prendere voti persino dai Messicani (aggiudicandosi il diritto a costruire una fantastica pista per il rollerblade in cemento armato su quello che, fino a poche settimane, fa era l'orticello di Michelle), qui in Italia abbiamo già superato la notizia, grazie a quello che passerà nella storia come l'evento politico italiano più discusso del 2016... il Referendum Costituzionale del 4 dicembre.
Tutti ne parlano:


Quelli che sostengono le ragioni del SI.



Quelli che sostengono le ragioni del NO.



E quelli che non ci hanno capito niente.



Sentendo qua e là i vari pareri, mi sono accorta, con una certa amarezza, che gli appartenenti all'ultima categoria non sono soltanto i più numerosi, ma sono ADDIRITTURA i più chiacchieroni.
Ovviamente, non sono qui per fare propaganda: non ho nessuna intenzione di dirvi chi sarebbe meglio votare secondo me (sia perché 1) Non sono nessuno 2) Non sono nessuno 3) Non sono  nessuno), né chi ho intenzione di votare io (già mi sembra di percepire l'eco del vostro giusto e soave sticazzi riecheggiarmi nelle orecchie).
Quello che vorrei che tutti facessimo, soprattutto noi giovani, è soffermarci sulla paternità di una scelta.
Trovo abominevole che nel 2016 si voti ancora perché lo dice quello o per fare dispetto a quell'altro.
Personalmente sono giovane, ho un pensiero, ho un cervello che funziona (la maggior parte delle volte) e una connessione wifi: penso che chiunque disponga di questi elementi abbia le carte in regola per poter elaborare una scelta.
Voto SI perché non mi soddisfa la situazione attuale e quindi voglio correre il rischio di cambiare qualcosa.
BENE.
Voto NO perché, dopo averla letta, penso che la proposta attuale non sia tanto convincente da giustificare un mutamento così forte nella Costituzione.
BENE.
Voto quello che dice Renzi, Salvini, Meloni, Grillo, Boschi, Fiorella Mannoia, Benigni, Crozza e il Grande Puffo perché non ci ho capito nulla di tutta 'sta cosa della riforma e non mi va di sbomballarmi le scatole andando a leggere tutto il testo.
GUARDIEEEEEEEEEEEEEE.

Un popolo che non ha voglia di informarsi, di farsi un pensiero, di assumersi la responsabilità di una scelta per pura e semplice pigrizia secondo me, indipendentemente da quello che sarà l'esito del referendum, ha già perso.

Commenti